“Artista è un termine inflazionato che si usa troppo spesso” – dice Paolo Pieretto – “Se penso ad un artista mi viene in mente Michelangelo, mi viene in mente qualcuno che prende qualcosa di inanimato e lo rende vivo: per questo preferisco definirmi un artigiano, un artigiano di parole”

Paolo Pieretto (già finalista nel 2002 al Premio Recanati – ora Musicultura –, nel 2003 al Festival di Castrocaro e vincitore del premio “Penna d’Argento” dedicato a Stefano Ronzani con il brano “Singolo”), arriva al suo debutto discografico con l’album “Artigiano di parole”, in uscita il prossimo 8 febbraio su etichetta Pomodori Music e distribuito nei negozi da Venus. Il disco, autoprodotto dallo stesso Pieretto e dal musicista Franco Cufone (Elio e le Storie Tese, Pitura Freska), contiene dieci brani tutti diversi tra loro che passano dal rock ad atmosfere acustiche con testi intensi ed immediati.

“Artigiano di parole” è il frutto di un lavoro durato tre anni, lavoro al quale hanno collaborato diversi artisti tra i quali Leo Di Angilla (percussionista già al lavoro con Tiziano Ferro, Roy Paci, Fabrizio Bosso), Antonello “Jantoman” Aguzzi (tastierista di Elio e le Storie Tese), e il poeta emiliano Giuseppe Ballerini, voce recitante nel brano “Luna brigante”. Tre anni di lavoro intenso per dare alle stampe non una semplice raccolta dei brani meglio riusciti, ma un vero e proprio affresco di vita, di stati d’animo rappresentativi dell’autore che per questa volta non dovrebbe tirarsi indietro dall’essere definito un vero e proprio artista.

“Sei veramente pronto?”, provocatorio e sfacciato sia nel testo sia nel muro di suoni contro cui ci si scontra nel ritornello veloce ed immediato “are you really ready for the revolution?”, è il brano che apre il disco per lasciare il posto a “Supermarket italia”, una canzone che con ironia denuncia l’intolleranza razziale degli italiani, esempio di come Pieretto rispecchi nella sua musica la sua determinazione e la sua carica emozionale.

Caratteristiche, queste, che trovano sfogo con sfaccettature diverse in canzoni come “Bambino disobbediente” - scelto come brano trainante del disco, in rotazione radiofonica dal 12 febbraio 2010 , “Stanotte” e “Perché un’idea”, incalzanti e dalla melodia immediata che si fa strada nella testa sin dal primo ascolto. Paolo è un giovane autore capace anche di mettersi a nudo, sia con le parole sia con la musica, come nell’acustica ed intima “Echi di luna”, intensa per il testo riflessivo e suggestiva per via delle sonorità, tal volta intime e soffici, altre volte con arie calde d’oltre confine. Mantiene le stesse atmosfere con “A un metro dalle nuvole”, brano spiazzante per via dell’intensità dell’interpretazione; riesce infine a passare da ritmiche calde e morbide con testi avvolgenti come nel caso di “I nostri piccoli passi”, a sonorità da bluesman e pungenti come in “Luna brigante”.

“Artigiano di parole” è l’emblema di tutto il disco: il brano che chiude in sé tutte le emozioni, dal ricordo al rimpianto, dall’amore alla sofferenza, quella stessa sofferenza di cui Paolo ama fare tesoro, come se quella di tramutare le sensazioni in musica e le emozioni in parole, fosse una condanna, uno stato d’essere da cui non si può scappare. Il mestiere di scrivere, di comporre e suonare, di curare tutto nei minimi dettagli con la passione che contraddistingue un vero artigiano da chiunque altro.